27 Aprile 2024

Etre: per una mappa delle residenze

In seguito al convegno Le Forme del Nuovo in Fondazione Cariplo, incontriamo Michele Losi, presidente dell’Associazione Etre, che raggruppa le 22 residenze teatrali finanziate dalla Cariplo. Etre, oltre a coordinare le residenze, sta cominciando un’azione di pressing politico nei confronti di Regione Lombardia per farle capire l’importanza che le esperienze di residenza hanno per il nostro territorio. Come mai Regione Lombardia non era presente al convegno?

Comments

  1. Beh, assolutamente interessante quello che sta succedendo con la fondazione Cariplo. Ero già personalmente a conoscenza di questa realtà, anche se non ero mai entrata così a fondo.
    Ho anche dato un’occhiata alle residenze sul sito di Etre. Certo che molte sono compagnie e realtà tutt’altro che sconosciute….teatro delle Ali, ATIR, Teatro delle Moire…
    Penso che la vera svolta si avrà quando alla residenza potranno accedere anche persone che davvero hanno bisogno di un aiuto per partire. Da zero.
    Però credo anche che queste residenze abbiano comunque una voce degna di essere ascoltata, dico nei confronti delle istituzioni regionali, e quindi magari varrebbe la pena di chiedere una sorta di “adozione” per poter scambiare con loro le nostre perplessità ed esigenze in fatto di legge Regionale, e chissà, anche di poter partecipare alle discussioni istituzionali!
    Ecco…la cosa che mi lascia un pò perplessa è sempre questo concetto di “eccellenza”. Mi sembra sempre un concetto che non aderisce alla necessità e all’urgenza di fare cultura. Cioè alla fine le residenze regionali (nel caso andasssero davvero a buon fine) dovrebbero essere -almeno- di due tipi: uno più consistente per le compagnie che hanno già diffusione sul territorio e che lavorano da tempo, e un altra tipologia di residenza per le compagnie più piccole, che magari hanno realizzato solo produzioni piccole, e che non hanno ancora conosciuto una larga diffusione. Il concetto di eccellenza per me non ha alcun significato tangibile.
    Certo è che sarà esattamente come diceva qualche tempo fa Franca: si dovrà decidere cosa fare. Chi sceglierà di condurre la residenza starà perennemente appresso alle carte e ai moduli da compilare, mentre chi deciderà di lavorare lo dovrà per gli altri. E’ impossibile che una sola persona abbia il tempo di fare tutte e due le cose insieme.

  2. Compagnie grosse non ne vedo. Delle Moire, ad esempio, gestiscono un grosso festival, dunque argomento diverso. La stessa compagnia di Losi era sconosciutissimi a tanti! Direi che al contrario, in Etre ci sono tante piccole compagnie: questo è un dato di fatto.
    Il concetto di eccellenza lo trovo molto interessante. La ‘qualità’ è un concetto che mi fa incazzare!

  3. A me non interessa nè l’eccellenza nè la qualità. Trovo solo che la Cariplo abbia un sistema di gestione molto moderno e europeo, che premia la qualità dei progetti. Per cui mi sento di consigliare a tutte le realtà culturali lombarde di cimentarsi in un bando cariplo, a prescindere dalla loro grandezza o notorietà. Siamo artisti o burocrati? Forse un po’ entrambi.

  4. …hai ragione Gio…come si dice: chi non risica non rosica, e se continuiamo a stare con le mani in mano rimarremo sempre a guardare gli altri.
    Devo dire che ho fatto anche un pò di confusione nel mio commento, perchè sono saltata dai bandi cariplo al sostegno ai progetti da parte delle regioni, cosa che ormai è diventata per me un’ossessione. Forse perchè conosco delle persone che stanno realizzando belle cose grazie alle sovvenzioni a progetto…ovviamente non in Italia!
    Grazie Giovanni, mi piace questo tuo spirito…dovrei imparare a lasciarmi contagiare da te per scacciare il mio animo terrone.
    Ovviamente, forse non era chiaro nel mio commento, ben venga la Cariplo, che tra l’altro sostiene la cultura da tempi insospettabili.

    Per quanto riguarda eccellenza e qualità…a me sembra un pò che sia la stessa cosa alla fine. Se ne parla ma nessuno sa definire cos’è….sarebbe divertente da fare come domanda a bruciapelo davanti ad una videocamera, e poi raccogliere tutte le risposte. Forse in questo modo almeno avremmo un’idea di cosa in generale s’intende per qualità o eccellenza o comelavuoichiamare.

    Sciau cari.
    L

  5. bè, di qualità la Cariplo non ne ha parlato, fortunatamente: è in questo senso che fa la differenza! Chi abusa di questa parola è perchè ha precisi interessi lobbistici di pochi. Di conseguenza non sono sicuro che eccellenza e qualità siano la stessa cosa. Tuttavia trovo interessante la proposta di Lia di fare domande sul concetto di entrambe, per capire come vengono percepite.

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