13 Ottobre 2024

Bye Bye Sussidio!

ATTENZIONE! Insieme al Core di Roma, abbiamo pensato di aprire una raccolta firme, da sottoporre al Parlamento e alle istituzioni competenti. La trovate cliccando qui.

Con la circolare 105 del 5/08/2011 l’Inps dice addio una volta per tutte all’indennità di disoccupazione per gli artisti dello spettacolo, unica categoria a non godere di un beneficio garantito per legge a tutti i lavoratori (tranne a noi). Tutto questo con il beneplacito dell’Enpals e delle “parti sociali”. Ma chi sono queste parti sociali che non hanno tutelato i nostri diritti? E che fine ha fatto la proposta di legge per introdurre ammortizzatori sociali per il comparto spettacolo?

La circolare 105 dell’INPS

L’allegato alla circolare con le categorie escluse dal sussidio di disoccupazione

31/08/2011 – AGGIORNAMENTO: Il progetto di legge ancora in discussione in Parlamento su “Disposizioni per la tutela professionale e previdenziale, nonché interventi di carattere sociale, in favore dei lavoratori dello spettacolo” la trovate a questo link. Sarà bene che lo approvino presto, sennò si rimane senza ammortizzatori (unica categoria in Italia!)

02/09/2011 – AGGIORNAMENTO: Federdanza AGIS, la più grande associazione di categoria in rappresentanza del mondo della danza, prende le distanze dalla circolare INPS e chiede anzi spiegazioni nonchè l’abrogazione del Regio Decreto fascista che genera l’esclusione degli artisti dall’indennità. Leggi qui il comunicato.

17/09/2011 – AGGIORNAMENTO: Il sindacato SAI (Sindacato Attori Italiani) risponde al nostro video e alla petizione, e spiega come sono andate le cose, ma purtroppo non capisce il nostro intento meramente “informativo”. Core e Studio28 TV accolgono la loro spiegazione e rispondono nel merito delle critiche mosse loro di voler “fuorviare” i lavoratori e “dividere la base”. Leggetelo qui (insieme al comunicato del Sindacato).

13/02/2011 – AGGIORNAMENTO: la circolare INPS 22 del 13/02/2012, modifica l’elenco delle categorie escluse dall’indennità di disoccupazione. Tra i “nuovi” aventi diritto all’indennità compaiono: assistenti e aiuti coro nonché i suggeritori del coro (cod. 014); assistenti alla regia (cod. 042); consulenti assistenti musicali (cod. 085); assistenti coreografi (091); generici, figuranti e comparse. Questo in base al principio che tali figure non necessitano di particolare preparazione professionale, artistica o culturale (e quindi hanno diritto all’indennità). Inoltre tutti i ricorsi presentati dalle suddette categorie verranno ripresi in esame.

Comments

  1. Joseph Fontano says

    “Con la circolare 105 del 5/08/2011 l’Inps dice addio una volta per tutte al sussidio di disoccupazione per gli artisti dello spettacolo”
    Vergogna all’INPS, vergogna allo stato, vergogna alla politica!
    La cultura non ha più spazio in questo paese, lo spettacolo dal vivo è cultura.
    Vergogna, vergogna, vergogna!!

  2. Riccardo says

    è una vergogna!!!!!! Siamo trattati come esseri inutili dallo stato!!! Bisognerebbe proprio cambiare aria! In Italia NON si può stare! Che tristezza!!

  3. Italia di merda! Così solo ti si deve chiamare! Che tu possa sprofondare nel dimenticatoio, le opere d’arte possano essere distrutte e bruciate, che tu possa perdere tutti i gloriosi secoli di arte, musica e letteratura. NON LI MERITI!

  4. Joseph Fontano says

    Come al solito dalla circolare non si nomina mai i danzatori & coreografi.
    Chi sa se siamo eslcusi o non hanno proprio pensato alla danza?
    Vergogna in ogni caso!!!!

  5. Ornella Cicero says

    VERGOGNA!!!!!!!!!!! Non ci sono altre parole!!!!!!!! Come sempre staremo zitti e sopporteremo l’ennesima INGIUSTIZIA (GRAVISSIMA) contro categorie di lavoratori che nella gran parte dei casi hanno iniziata a studiare da bambini e che hanno impegnato gran parte della loro vita a rendere più vivibile questo MONDO DI MERDA!!!!!!!
    Caro signor Fontano i ballerini ci sono e come , anzi credo che siano proprio in prima fila!!!!!!

  6. Non mi sconvolge. Ormai siamo destinati a bruciare sul rogo, perchè coloro che portano Arte e Cultura saranno un giorno destinati ad essere considerati come eretici. Purtroppo questo settore è zeppo di persone pacate, calme e pacifiste. Non siamo killer o terroristi. Perchè L’UNICA SOLUZIONE E’ IL TERRORISMO. Siete pronti a far crollare fisicamente lo stato e sterminare migliaia di persone (tra cui anche innocenti)?
    Io no.
    O non ancora.

  7. Ciao Joseph, i danzatori ci sono, se leggi l’allegato con tutte le categorie, troverai anche la 092 – tersicorei.
    Tra l’altro la proposta di legge che menzionavo sotto il video, all’articolo 2 recita proprio “Il numero 5° dell’articolo 40 del regio decreto-legge 4 ottobre 1935, n. 1827, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 aprile 1936, n. 1155 è abrogato”. L’articolo 40 della legge fascista è proprio quello che l’INPS sfrutta per abolire il sussidio, quindi: 1. O stanno per approvare la legge, che si può leggere a questo link: http://www.camera.it/cartellecomuni/leg16/documenti/progettidilegge/IFT/formEstrazione.asp?pdl=1550. Ma se così fosse sarebbe bene che qualcuno (tipo AGIS o ENPALS o quei sindacati che sono stati menzionati) lo dicesse.
    2. Oppure, più probabile, se ne stanno fregando, impelagati nelle manovre e contromanovre finanziarie, tanto siamo pochi e disorganizzati…

  8. marco solari says

    assolutamente in linea con l’anticiviltà e l’anticultura e la miopia totale che contraddistingue questo governo in modo grottesco, questa è un’altra ciliegina!
    che ci colpisce volendoci umilare, contando sulle nostre divisioni e debolezze.
    è il momento di agire, credo: immagino che non basti scriverci tra di noi

  9. non é che vogliono liquidarsi l´enpals? avrebbero dovuto pensare prima alla siae magari che in qualche modo é un organo tanto obsoleto come nessun altro…non so é una riflessione

  10. e comunque in realtá non conosco nessuno che abbia usufruito di questi sussidi nel nostro paese in precedenza..sará stato una sorta di “errore d´ufficio”..tipo

  11. Francesco says

    Ci sono centinaia di lavoratori dello spettacolo che percepiscono questa Indennità di disoccupazione, così come è più giusto chiamarla piuttosto che Sussidio.
    Il sussidio è quello che danno in Francia o altri paesi, vale a dire un assegno mensile in tutti i mesi in cui si rimane senza lavoro purché si raggiunga un numero annuo di ore lavorate.
    In Italia, per coloro che hanno un contratto di lavoro subordinato (sempre meno) nell’ambito dello spettacolo c’era la possibilità, a fronte di almeno 78 giornate lavorate in un anno, di percepire un0indennità una tantum annuale a integrazione delle giornate di lavoro non svolte.
    Io credo che questa ulteriore stretta dell’INPS sia anche il risultato di un disinteresse storico dei sindacati del settore nei confronti dei lavoratori intermittenti dello spettacolo, disinteresse che data da ben prima che questi stessi sindacati si trovassero nell’attuale condizione di non essere nemmeno più in grado di assicurare il posto di lavoro agli stabili del settore.
    Mi par di capire comunque che l’indennità resti per i tecnici e le varie altre maestranze precarie di cui teatri e produzioni cinematografiche fanno largo uso.

  12. Grazie Francesco per la precisazione, ho corretto il testo sostituendo “sussidio” con “indennità”.

    Chiedo scusa a tutti ma oggi il sito ha avuto qualche problema tecnico e abbiamo dovuto cambiare al volo il template, che come vedete presenta ancora qualche problema. Stiamo provvedendo a risolverlo!

  13. Stella Sorgente says

    E’ una notizia terribile: dobbiamo fare subito qualcosa..Io sto chiedendo spiegazioni ai Sindacati che dovrebbero tutelarci. Spero che mi diano risposte concrete. Fossi in noi, comunque inizierei immediatamente ad organizzare una mobilitazione seria e a farci sentire davvero! Le scelte possibili sono 2: o organizziamo un esodo di massa da questo Paese ingrato oppure non ci arrendiamo e facciamo casino!

  14. Francesco says

    sulla questione vi ricopio un estratto da un comunicato del SIAM, Sindacato Italiano Artisti della Musica, federato con CGIL e Sindacato Attori che chiarisce alcuni aspetti:

    “SULLA DISOCCUPAZIONE A REQUISITI RIDOTTI

    Il respingimento totale da parte dell’INPS di tutte le richieste di indennità di disoccupazione a requisiti ridotti, avanzate dai lavoratori dello spettacolo entro i termini previsti del 31 marzo scorso, ha dato corso alle nostre peggiori aspettative in merito all’applicazione della sentenza della Corte di Cassazione n.12355 del 20 maggio 2010.

    Il SIAM, il SAI ed SLC si sono immediatamente mobilitati contro questa grave discriminazione nei confronti di chi lavora nello Spettacolo che, secondo la citata Sentenza della Cassazione, “deve ritenersi escluso dall’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, sia con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti normali che con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti“.

    Dopo aver preso atto del respingimento di tutte le domande di disoccupazione a requisiti ridotti, siamo intervenuti presso il Ministero del Lavoro e ci siamo incontrati con INPS, ENPALS e le Associazioni Datoriali per esprimere il nostro assoluto dissenso.
    In quelle sedi abbiamo ottenuto l’unico risultato possibile alla luce dell’interpretazione della frase incriminata del Regio Decreto, quella che esclude dall’assicurazione \”il personale artistico, teatrale e cinematografico con specifica preparazione tecnica, culturale ed artistica” Siamo riusciti cioè a far accettare almeno la non esclusione del personale non artistico dal diritto alla disoccupazione. Per dare forza ai nostri argomenti abbiamo minacciato di inondare l’INPS dei ricorsi del personale non artistico cui era stata rifiutata l’indennità. Diversamente, non è stata accolta la nostra proposta di concedere l’indennità anche agli artisti non impiegati in attività teatrali o cinematografiche, in quanto non specificamente esclusi.

    Come abbiamo ripetuto alla nausea, solo una modifica legislativa, a partire dal superamento del Regio Decreto 1827 del 4 ottobre 1935 potrà porre fine all’inaccettabile discriminazione cui sono sottoposti i lavoratori del nostro Settore. Tale decreto di epoca fascista, tutt’ora in vigore, appunto escludendo esplicitamente dall’istituto della disoccupazione \”il personale artistico, teatrale e cinematografico con specifica preparazione tecnica, culturale ed artistica” (comma 5 art.40) non ci lascia scampo.
    La stessa Sentenza della Corte Costituzionale, ovviamente, si fonda su questo Decreto.

    L’ambiguità contenuta nella frase della legge qui sopra virgolettata, ha creato negli anni passati una situazione di indeterminatezza, nella quale a discrezione, nella loro autonomia interpretativa, alcune Sedi Inps concedevano o rifiutavano l’indennità al personale artistico. Naturalmente parliamo di rapporti di lavoro subordinato, i soli per i quali nel nostro paese è prevista l’assicurazione obbligatoria dei lavoratori contro la disoccupazione involontaria.

    Ma oltre il Regio Decreto, era ed è per noi superata dai tempi anche la vecchia distinzione fra lavoro subordinato e lavoro autonomo, in quanto oggi la maggior parte del lavoro autonomo nasconde un rapporto di lavoro subordinato, mascherato e con meno diritti, quindi a maggior ragione necessitante di tutele sociali.

    Per ottenere questo superamento non avevamo che la via legislativa, quella su cui più ci siamo impegnati in questi anni anche se, ad essere sinceri, senza grandi risultati, se non tenere in vita quel principio di giustizia sociale – chiunque lavori, senza discriminazioni, ha il diritto ad essere tutelato dal concorso solidale di tutti qualora, non per sua volontà, gli vengano a mancare le risorse per provvedere all’esistenza – in tutti i testi che si sono succeduti nelle legislature trascorse. Fino al Testo Unico, immobile da mesi a un passo del diventare legge.

    Quello che oggi possiamo realisticamente fare, anche per dare forza alla nostra battaglia complessiva, è inondare di ricorsi l’INPS. Pertanto invitiamo tutti coloro cui è stata negata la disoccupazione ma cui era stata concessa negli anni precedenti, a fare ricorso, avvalendosi degli sportelli del Patronato INCA-CGIL presenti in ogni Camera del Lavoro e dell’aiuto che troveranno presso tutte le sedi SIAM-SLC…”

  15. Raffaele Della Croce says

    In Italia per fare leggi “ad personam” basta un soffio, eliminarne una anacronistica e discriminante sembra quasi impossibile. Comunque, visto che non siamo (per ora) alla rivoluzione armata, propongo di utilizzare tutti i sistemi democratici possibili. Inondiamo di mail e fax le segreterie sindacali di categoria e i nostri parlamentari chiedendo l’abolizione del comma 5 art. 40 del Regio Decreto 1827 del 4 ottobre 1935. Oltre ovviamente a fare ricorso contro l’INPS in caso di reiezione della domanda.

  16. Stella Sorgente says

    Inonderemo di certo le sedi INPS di ricorsi, ma il fatto che sia uscita una esplicita nota datata 5 agosto 2011 sul sito dell’INPS ci preoccupa non poco perchè in questo modo il “personale artistico” è discriminato nero su bianco. E’ essenziale che i Sindacati di categoria, come sottolineava Raffaele Della Croce, continuino a chiedere l’abolizione del comma 5 del Regio Decreto fascista, a fare pressione sui politici e ovviamente non limitarsi a consigliare di fare i ricorsi..Non vogliamo perdere la fiducia nei sindacati, ma vogliamo vedere un impegno a 360°.

  17. Mi sorge un dubbio…
    L’Inps continuerà comunque a ricevere i contributi dalle buste paghe dei lavoratori dello spettacolo oppure no?

    Grazie

  18. I contributi DS, cioè quelli che generano di fatto l’indennità di disoccupazione, non sono più dovuti. Quindi le imprese di spettacolo non sono più tenute a versarli per conto del personale artistico (ma solo di quello tecnico e amministrativo).

  19. per Giovanni Perypezye

    allora sarebbe anche un grosso risparmio per le aziende…

    ma se le imprese non versano più i DS all’inps potrebbero invece darli al dipendente…

  20. lisa angelillo says

    no ragazzi ho letto la circolare oggi
    è scritta in politichese come sempre ma specifica che
    ” Non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria: (…) 5) il personale artistico, teatrale e cinematografico”.
    PERò AGGIUNGONO ANCHE CHE
    La definizione di personale artistico è quella recata dall’art. 7 del regolamento di cui al R.D. n. 2270 del 1924, secondo cui
    “Non sono considerati appartenenti al
    personale artistico, così teatrale come cinematografico, tutti coloro che al teatro o al cinematografo prestano opera la quale NON richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica”.
    RIPETO tutti coloro che al teatro o al cinematografo prestano opera la quale NON si richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica”
    QUINDI IO CREDO SI RIFERISCONO CHE Sò AI TRONISTI O ALLE COMPARSE CHE CERTO FANNO CAPO A ENPALS E INPS MA LA CUI PROFESSIONALITà NON richiede una preparazione tecnica, culturale o artistica”.
    IO L HO LETTA E RILETTA E SECONDO ME NONOSTANTE AL SOLITO CERCANO DI CONFONDERCI, LA CIRCOLARE NON CI ESCLUDE, NON NOI CHE STUDIAMO E ABBIAMO STUDIATO X FARE QUESTO LAVORO.
    VI PREGO LEGGETELA ANCHE VOI 100 VOLTE E DITEMI SE SBAGLIO
    la circolare la leggete qui http://www.inps.it/bussola/visualizzadoc.aspx?svirtualurl=%2Fcircolari%2Fcircolare+numero+109+del+05-08-2011.htm

    Circolare numero 109 del 05-08-2011
    http://www.inps.it
    INPS – Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

  21. é una vergogna….non ci sono altre parole!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  22. Raffaele Della Croce says

    @ Lisa Angelillo: non ho ben capito se il tuo post è ironico, se così fosse ok, ognuno ironizza su ciò che vuole, se così non fosse però ti assicuro che ti stai sbagliando.

  23. Scusate per correttezza la circolare in questione è quella che indichiamo nel post ed è la n° 105, non la 109. Il link non è quello indicato da Lisa, ma quello al termine del post, più sopra. Lo riportiamo anche qui: https://www.studio28.tv/wp-content/uploads/2011/08/Circolare-numero-105-del-05-08-2011.pdf

  24. che vergogna!!

  25. Prima di dare delle notizie senza conoscere la materia e dare giudizi su altri senza alcuna cognizione di causa é cosa quantomeno stupida. L’unica cosa concreta é che l’INPS ha emanato una circolare avvalendosi della sentenza della Corte di Cassazione, che purtroppo per chi l’ha promossa ha ottenuto l’effetto contrario a discapito di migliaia di lavoratori, che sino a quel momento avevano beneficiato di una carenza normativa che portava l’INPS a pagare per non trovarsi ad affrontare centinaia di ricorsi ogni anno. Nello spettacolo, non esiste versamento del contributo per la disoccupazione involontaria, tanto che non vi é nemmeno la casella preposta, nel prospetto di trasmissione telematica delle denunce dei rapporti di lavoro. Per quanto poi riguarda le parti sociali, chi parla in video o è arrivato ieri da una turnèe decennale nel Borneo, oppure gioca al non dire perchè così almeno si da la responsabilità a qualcuno. Per Vostra informazione quelle parti sociali sono intervenute già mesi or sono nei confronti di parlamentari, INPS, ENPALS, per cercare di frenare il blocco indiscriminato delle domande di disoccupazione, riuscendo a defalcare da una prima circolare una buona parte di lavoratori tecnici, figuranti e amministrativi, cui sono state riconosciute le erogazioni nel 2011 per le domande relative al 2010; hanno promosso ricorsi amministrativi che purtroppo sono stati rigettati, e stanno studiando se vi è una possibile azione di tutela legale collettiva da promuovere a tutela dei lavoratori.
    Ma è del tutto evidente che chi é stato “così tanto tempo lontano” queste cose non le può sapere.

  26. Buongiorno Maurizio, grazie del tuo commento e delle informazioni con cui integri le nostre e vivacizzi il dibattito.
    Entrando nel merito del tuo intervento, preciso subito che non ho dato giudizi ma ho posto domande.
    Abbiamo diffuso delle informazioni che, nonostante di dominio pubblico perché presenti su internet, nessuno conosceva. L’anno prossimo migliaia di lavoratori saranno preparati a non ricevere più il sussidio e magari si attrezzeranno già da ora diversamente coi loro datori di lavoro.

    Abbiamo inoltre accostato il nostro commento ai documenti ufficiali, in modo che ognuno potesse farsi l’opinione che desiderava. Abbiamo inoltre diffuso le prime reazioni ufficiali di uno degli organi di rappresentanza delle categorie “escluse” dall’indennità, l’AGIS – Federdanza, che non la pensa tanto diversamente da noi.

    Nel video abbiamo anche chiesto CHI fossero questi sindacati che ci hanno difeso e che hanno fatto sì che migliaia di lavoratori, nonostante il salvataggio dei tecnici e degli amministrativi, rimarranno col culo per terra (e non era forse il caso che i sindacati, sconfitti su quel fronte, prima di tutto informassero le categorie in questione, e in secondo luogo sollevassero un polverone mediatico e portassero questa informazione all’attenzione dell’opinione pubblica?). E comunque ancora non sappiamo CHI sono questi sindacati, che anche lei cita. Quale sigla ci rappresenta ed è stata contattata dall’Inps? Ma ci rendiamo conto che una categoria di lavoratori è stata completamente esclusa da un diritto che tutti gli altri lavoratori hanno?

    Nello spettacolo ESISTE(va) versamento del contributo per la disoccupazione involontaria (persino l’Enpals ti diceva che dovevi versarli!): fino ad ora era prassi versare i contributi per la disoccupazione involontaria all’INPS, con il codice DS, che compariva anche nella dichiarazione Emens. L’Enpals li chiamava i “contributi minori”.

    Continuo però a chiedermi chi sia stato “così tanto tempo lontano”…

  27. Stella Sorgente says

    Scusate,sono costretta a rimangiarmi parte di ciò che ho scritto nel mio post precedente: stiamo bene attenti prima di presentare dei ricorsi perchè anni fa alcuni colleghi residenti in provincia di Massa Carrara, ai quali fu negata l’indennità di disoccupazione, fecero ricorso e, come risultato, l’INPS chiese loro indietro la quota corrispondente alle indennità percepite “indebitamente” negli anni precedenti. Alcuni si sono trovati quindi, di punto in bianco, a dover pagare somme attorno ai 5000/6000 euro. Non vorrei creare ulteriori allarmi, comunque OCCHIO!

  28. Scusate, ma secondo me, con la nuova circolare 22 che modifica l’elenco delle categorie escluse dall’indennità di disoccupazione,VENGONO ESCLUSE e non, come riportato, i “nuovi” aventi diritto all’indennità le seguenti categorie: assistenti e aiuti coro nonché i suggeritori del coro (cod. 014); assistenti alla regia (cod. 042); consulenti assistenti musicali (cod. 085); assistenti coreografi (091); generici, figuranti e comparse. Interpreto bene o no?

  29. Ciao Angelo,
    le categorie menzionate vengono escluse dal novero delle categorie che necessitano di una preparazione professionale, artistica e culturale e quindi che, in base al regio decreto che cita l’INPS, non partecipano più alla contribuzione che dà diritto all’indennità. E’ una circonvoluzione logica un po’ complessa ma, di fatto, l’INPS dice che le “nuove” categorie, segnalate anche grazie all’intervento dell’Enpals, sono categorie che si vanno ad aggiungere a quelle tecniche, che partecipano della contribuzione minore che dà diritto all’indennità. C’è un’esclusione, come giustamente fai notare tu, ma è una “esclusione dagli esclusi”, passami l’espressione, o un’esclusione dagli effetti della circolare di Agosto.

  30. Ti ringrazio, quindi le categorie citate sono escluse dall’elenco allegato alla circolare 22 e perciò hanno diritto all’indennità, mentre nell’elenco allegato alla circolare 105 erano incluse fra i non aventi diritto. ok

  31. Ma se uno anche se lavora (artista del coro) non ha studiato (diploma, etc.) ? Nel qual caso la preparazione professionale chi la decide ?

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