20 Aprile 2024

ZeroPuntoTre alle Buone Pratiche

Le Buone Pratiche hanno dato voce anche ai movimenti in rappresentanza dei lavoratori dello spettacolo. Alessandro Riceci presenta le richieste di ZeroPuntoTre. Gli obiettivi che i lavoratori della cultura si sono prefissi potranno essere raggiunti, dice Riceci, solo se il settore li chiederà con forza in maniera unitaria e compatta. Riceci inoltre propone uno sciopero generale in occasione del 27 Marzo, Giornata Mondiale del Teatro, che il Ministero e l’Agis han deciso di non festeggiare perchè… non c’è niente da festeggiare!

Serota? Sì, grazie!

Dopo il Consiglio dei Ministri in cui il ministro dell’economia Tremonti ha detto che “la cultura non è pane”, rivolgiamo la nostra attenzione all’estero. In Olanda e Uk si annunciano tagli dai due nuovi governi di centro-destra. Nicholas Serota (Tate Modern) difende le realtà più piccole, quelle che producono innovazione e ricerca e che rischiano di più di altre di chiudere i battenti. Tra i Millennium Development Goals, l’Unesco indica espressamente la cultura come importante fattore di sviluppo, e la UCLG la pone come 4° pilastro per uno sviluppo sostenibile.

After Italian Council day where Tremonti, the Italian ministry of economy, said that “culture is not an important thing”, we pay attention to the abroad. In Holland and Uk centre-right governments are announcing cuts. Nicholas Serota (Tate Modern) stands for the little cultural organizations, the ones which produce innovation and research and which are risking to close more than the others. Within the Millennium Development Goals, Unesco openly indicates the culture as the important element for the development, and UCLG puts it as the 4th pillar for the sustainable development.

Después del Consejo Italiano donde Tremonti, el ministro de la economìa, soltò: “la cultura no es pan”, pongamos la atenciòn sobre lo que pasa al extranjero. En Holanda y Reino Unido, los gobiernos de derecha estàn declarando que habràn cortes. Nocholas Serota (Tate Modern) defiende las organizaciones pequenas que producen inovaciòn y experimentaciòn y son las que estàn màs a riesgo de cerrar. En los Millennium Development Goals, el Unesco indica abiertamente la cultura como el elemento importante para el desarrollo, y el UCLG la pone come el cuarto pilar para el desarrollo sostenible.

Après le Conseil Italien où Tremonti, ministère de la economie, a dit que “la culture, c’est pas important”, nous pretons attention à l’étranger. En les Pays-Bas et Royaume-Uni les governments de droite sont en train d’annoncer des réductions. Nicholas Serota (Tate Modern) prend la défense des jeunes organisations qui produisent innovation et recherche et son celles-ci qui risquent de fermer définitivement. Dans les Millennium Development Goals, l’Unesco indique la culture comme l’element important pour l’évolution, et le UCLG la considère comme le quatrième pilier pour le développement renouvelable.

Italienischer Wirtschaftsminister Tremonti sagte vor einer Woche: “Kultur is kein Brot”. In Niederlande und Gross Britannien kündigen die neue Mitte-Rechts Regierungen an, dass wenig Geld für Kultur verfügbar ist. Nicholas Serota (Tate Modern) verteidigt die kleinste Kultur Vereine, die ein größeres Gefahr laufen als die große Kunst- und KulturInstitutionen. Im Rahmen des New York UN Summits zeigt Unesco Kultur als wichtig Entwicklungsfaktor an, und die UCLG setzt Kultur als die vierte Säule für eine nachhaltige Entwicklung.

Links:

Nicholas Serota’s letter

UCLG policy statement

Millennium Development Goals: Culture for Development

(for english translation, e-mail us)

E che contratti!

Direttamente dai novissimi Ufer Studios di Berlino, grandissimo spazio dedicato alla danza contemporanea, parliamo di un articolo uscito su La Stampa riguardante i contratti integrativi dei lavoratori delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche. Contratti che sono affiancati ai Contratti Nazioni (CCNL) e che a volte agiscono in deroga ad essi, con condizioni davvero mica male…

Ecco l’articolo

Piccola lobby antica

A Milano nasce una nuova lobby creata da fondazioni che aspirano a diventare consiglieri di Bondi nella decisione sui tagli ai finanziamenti agli enti culturali. Decisione che, secondo loro, dovrebbe essere presa con criteri meritocratici e comunque sostenuta da agevolazioni fiscali per le sponsorizzazioni.