19 Marzo 2024

It’sHardToBeHuman

ph Ivo Amilamaro

residenza1

  • pratiche di trasformazione (lupa\o)
  • pratiche di emissione
  • pratiche di famiglia mono componente
  • pratiche di stereo
  • pratiche di allontanamento

“……Being born, giving up that unity, couldn’t have been easy.
To be born again, a re-birth: to die again, and then, finally, to live.
It is with this purpose that the entrance of the Temple, otherwise sealed, opens wide.” From Transcendent Feminist Manifesto.

Alessandro Pontremoli a NID Platform: la danza tra arte e pratica

Consigliamo di usare delle cuffie e di unire all’ascolto la lettura del testo trascritto qui sotto per seguire meglio l’interessante contributo di Alessandro Pontremoli, docente all’Università di Torino e membro della Commissione Consultiva Danza del MiBACT.

Il concetto stesso di estetica presuppone coordinate storiche, sociali, culturali, filosofiche, che a mio parere non determinano più il punto di incontro con una pratica, la danza,  che ci ostiniamo a definire ancora artistica solo per inerzia e conservatorismo lessicale. Se vogliamo addentrarci sulla fotografia del presente, e del presente nazionale, qui ancora siamo imprecisi, nel definire un territorio che nell’ambito della danza forse comincia solo oggi a presentare caratteristiche identitarie storiograficamente definibili. Occorre quindi fermarci prima dell’aggettivo, e rimanere fermi al concetto di pratica, e da qui, da questo ancoraggio minimo ma concreto, ripartire per cercare di nominare di volta in volta la pratica della quale stiamo parlando. E questo perché arte ed estetica sono concetti che ereditiamo da una condizione romantica e borghese dell’agire poietico, che hanno funzionato unicamente in un periodo circoscritto tra Sette e Ottocento, e per di più in un territorio limitato della società occidentale in formazione. Secondo questo pensiero, esiste l’arte, ed essa ha il compito di dire l’indicibile o di annunciare, apocalitticamente, che c’è dell’irrappresentabile. Tuttavia questa visione, in verità assai poco rivelativa, dimostra tutta la sua indigenza di fronte all’avanzare della necessità, piuttosto, di attestare, testimoniare, l’inattestabile. Gli eventi inauditi e gravissimi, e i gravissimi drammi sociali del presente, obbligano ad un ripensamento radicale del rapporto tra poiesis e praxis, al punto da sovvertirne la gerarchia. [Read more…]

PAROL!: Inmates Interview

L’ultimo video del progetto europeo PAROL! – Scrittura e Arti oltre le mura, oltre i confini – è interamente dedicato alla viva voce dei detenuti del carcere di Saluzzo (Cuneo) che dopo avere partecipato a laboratori di lettura ad alta voce, scrittura creativa, poesia Haiku, Haibun, ceramica, Raku, danza e teatro, raccontano come le loro vite sono state arricchite da queste incursioni creative. Buona visione!

The latest video of European project PAROL! – Writing and Art beyond walls, beyond borders – is devoted to the voices of the inmates of Saluzzo prison (Cuneo, Italy) telling how their lives have been enriched by participating in creative activities including reading aloud, creative writing, Haiku poetry, Haibun, ceramics, Raku, dance and theatre. Enjoy!

PAROL!: Ceramics and Raku Workshop

Nel nuovo video del progetto europeo PAROL! – Scrittura e Arti oltre le mura, oltre i confini – vediamo i detenuti del carcere “Rodolfo Morandi” di Saluzzo (Cuneo) partecipare a un workshop di ceramica e raku e scoprire che nella materia come in noi è importante trovare l’equilibrio tra curve e spigoli.

In the newest video of European project PAROL! – Writing and Art beyond walls, beyond borders – we see the inmates of “Rodolfo Morandi” jail in Saluzzo (Cuneo, Italy) engage in a ceramics and raku workshop, discovering that a balance between curves and angles must be seeked in the matter just like within ourselves.